SILPoL Sicilia - Città di Messina, ancora tensione tra il sindaco e la Polizia dello Stretto.
Cateno De Luca si è scagliato contro gli Agenti che non hanno ottenuto le patenti di servizio e che non hanno superato le prove di tiro con le armi, generalizzando sulla vicenda ed accusandoli di aver avuto un comportamento “strumentale”. Il sindaco peró omette di informare i cittadini che il Corpo della polizia municipale di Messina è ridotto logisticamente in ginocchio ed è sottodimensionato rispetto ai crescenti bisogni di sicurezza urbana ed alla ineluttabile necessità di riqualificare il territorio senza esorcismi politici o interventi massimalistici.
La carenza della cultura amministrativa e l’incapacità dell’agire amministrativo compiuto, che segnano nei fatti la giunta comunale, inducono Cateno De Luca ad esternare nei confronti della Municipale parecchie notevoli banalitá, che tuttavia si frantumano o nel momento stesso in cui le pensa, o nel momento in cui impattano la realtà quotidiana.
A Messina la politica governativa ha assunto toni fin troppo accesi, a causa dei quali si rischia di delegittimare la Polizia urbana e di suscitare forti ed immotivate antipatie tra la gente comune verso la P.M., così come si puó leggere sui socialmedia.
Il SILPoL dice quindi a gran voce che non è più tempo di tollerare gli intolleranti, di giustificare gli arroganti e di assecondare chi soffre di delirio di onnipotenza.
Ecco allora che avverso il degrado intellettuale, che si mescola con la pochezza politico-amministrativa, si alza compatto lo sdegno della polizia locale siciliana, al quale sta dando voce il SILPoL mediante l’azione di Giuseppe Gemellaro, nostro dirigente nazionale ed esperto ispettore di polizia locale in servizio a Messina.
Noi non molliamo, perchè in battaglia si vince e si perde, ma chi non lotta ha giá perso in partenza.
Nello Russo
Segretario Nazionale SILPoL
Incendiata nella notte tra il 15 e il 16 Settembre in pieno centro cittadino l’automobile del Segretario Nazionale, Nello Russo.
É il secondo incendio in due anni. La prima volta, oltre al veicolo andato distrutto, le fiamme recarono ingenti danni ad un’intera facciata della sua abitazione. Nello Russo è ispettore capo in servizio nel Corpo di P.M. di Francofonte nel siracusano. In città è noto a tutti il suo impegno a difesa della legalità e dei beni comuni profuso nella professione, nell’attività sindacale, nella vita quotidiana da semplice cittadino.
Nota al Prefetto di Siracusa
La Repubblica (Ed. di Palermo) del 20.09.2019
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Il reiterato attacco a Nello Russo, Segretario Nazionale S.I.L.Po.L, cui esprimo la mia fraterna vicinanza e solidarietà, potrebbe apparire come uno di quei tanti eventi delittuosi che colpiscono gli operatori di P.L., che nella frenetica diffusione mediatica momentanea si spegne e lascia il posto ad una normalità oramai più che anomala. Invece, assai spesso, dietro questi fatti vi è una chiara lettura sociologica della patologia che vive la società contemporanea. Far osservare le “REGOLE” ed essere testimone con la propria vita ed il proprio impegno dei cosiddetti “VALORI ALTI” della convivenza e del rispetto, appaiono atteggiamenti desueti, che rischiano di essere sommersi da comportamenti tribali, che si dimostrano persino insufficienti a scatenare la necessaria indignazione generale. Riflettere su fatti così gravi, serve ad assumere la consapevolezza su quale parte stare, sull’essenza di questa nostra professione, sul valore che essa costituisce nella struttura sociale delle realtà urbane. Sono quei segni, che ci darebbero quella coscienza di categoria che non abbiamo mai avuto fino in fondo e che ci consentirebbero di attivare la forza necessaria, per mettere di fronte alle proprie responsabilità chi governa la cosa pubblica. Nello, come i tantissimi che hanno vissuto e vivono la posizione di “frontiera”, a volte anche con i connotati della tragedia, sono intrinsecamente parte di noi ed è per questo che ognuno deve sentirsi ugualmente colpito e convinto che il senso di appartenenza e di condivisione sono elementi irrinunciabili, se si vuole credere in un futuro diverso.
Regione Siciliana, la Giunta regionale ufficializza il ddl di riforma dell'ordinamento regionale della polizia locale.
Il Governo della Regione Siciliana, dopo gli incontri istituzionali del 27 Febbraio e del 19 Giugno 2019 con il SILPoL e le altre oo.ss., ha ufficializzato il suo ddl di riforma della polizia locale. E' un testo di legge, che non tiene conto dei suggerimenti del SILPoL, che disattende le aspettive reali della categoria, che non è al passo con gli assetti sociali ed economici in esponenziale mutamento, che non si può considerare in linea con la condizione professionale in continuo divenire della categoria; una condizione che impone la costruzione di un modello di Polizia Locale adeguato, congruo, omogeneo e funzionale, mediante il quale sia possibile tenere testa alle tante e nuove problematiche, che non si fermano ai confini territoriali. La proposta di legge regionale presentata dal SILPoL Sicilia al Governo della Regione non è certamente esaustiva, tuttavia abbiamo motivo di ritenere che da buone leggi regionali di riordino della Polizia locale si possano trarre spunti anche per un'ottima riforma su scala nazionale. Il SILPoL Sicilia resta in guardia, pronto a sferrare i colpi giusti al Governo ed alla Assemblea regionale, finalizzati alla revisione dell'attuale ddl, che ha indubbiamente bisogno di uno scossone legislativo.
Sul tema interviene il Segretario Regionale SILPoL Sicilia con due documenti inviati al Presidente della Regione Siciliana.
Disegni di legge riforma p.m. siciliana
Una breve nota sullo schema di DDL di Delega al Governo per il riordino della Polizia Locale.
Lo schema del disegno di legge recante la delega al Governo in merito al riordino delle funzioni e dell’ordinamento della Polizia Locale si compone di tre articoli, che trattano la materia con una sufficienza disarmante. La stessa relazione al ddl è ridondante e ricalca lo striminzito articolato dello schema, senza argomentare la reale portata e consistenza del progetto di riforma.
La lettera del SILPoL al Presidente del Consiglio, ai Ministri dell'Interno, del Lavoro, dell'Economia e Finanze ed al Presidente dell'Anci in merito alla nota del MEF relativa al riconoscimento "differenziato" della causa di servizio-equo indennizzo
“Il Presidente dell’ANCI risponde al SILPoL con una lettera di circostanza e poco convincente. ”
lettera risposta Anci
09.10.2018
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Risposta del Ministero del'interno
Circolare del Ministero dell’Interno, che chiarisce la questione del riconoscimento
dell’equo indennizzo a favore del personale della Polizia Locale di tutti i comuni e delle province.
Circolare del Ministero dell'Interno
11.09.2018
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Lettera equo indennizzo 2018
(22.08.2018)
La Segreteria Regionale SILPoL Sicilia incontra a Palermo l'Assessore Regionale alle Autonomie Locali sul tema della legge 17/90 e l'art.13 -
- La Segreteria Regionale SILPoL Sicilia incontra a Palermo l'Assessore Regionale alle Autonomie Locali sul tema della legge 17/90 e l'art.13 -
Il 7 febbraio 2018 una delegazione del SILPOL guidata dal Segretario Regionale, è stata ricevuta a Palermo dall'Assessore Regionale alle Autonomie Locali, on. Bernadette Grasso.
Al neo Assessore è stato illustrato lo stato attuale della Polizia Locale Siciliana, sono state evidenziate le problematiche di ieri e di oggi, aggravate dalla colpevole assenza della precedente amministrazione Crocetta e, soprattutto, le aspettative di riforma della l.r. n.17/90 alla luce anche dei cambiamenti epocali, che in quasi trenta anni dalla sua entrata in vigore hanno caratterizzato la Polizia Locale Siciliana alle prese con sempre nuovi, maggiori e delicati compiti nel governo della sicurezza dei Comuni, che comportano la corrispondente necessità di affrontare nuove sfide sul terreno della professionalità, con nuovi e maggiori mezzi tecnici e con organici rinnovati ed adeguati.
Una breve considerazione sull’attività del governo nazionale e sull’impegno sindacale.
Si è chiusa a Natale l'esperienza legislativa del più grande inciucio politico della storia repubblicana. L'attività del governo nazionale e, al seguito, del parlamento non solo è stata di pessima qualità, ma ha stretto nella morsa della precarizzazione anche i lavoratori del pubblico impiego, senza risparmiare agli operatori della polizia municipale i nefasti risultati del selvaggio processo di privatizzazione del rapporto di lavoro, che stanno conducendo inevitabilmente le funzioni pubbliche e qualificate ad essi attribuiti verso un orizzonte indefinito ed incerto. In discussione sono anche la serenità della vita post-lavorativa e la stabilità della sfera personale ed affettiva dei futuri pensionati. Questa è la lettura che in estrema sintesi può essere data agli accordi siglati nel 2016 tra la triplice ed il governo sul rinnovo dei contratti e sulle pensioni. Occorre fare una breve disamina su alcuni punti e sulle future prospettive, che si presenteranno entro qualche mese alla categoria, dopo le elezioni politiche del 4 Marzo prossimo:
CATANIA - VILE ATTO DI VIOLENZA PERPETRATO AI DANNI DI UN COLLEGA DELLA POLIZIA LOCALE DI CATANIA, LASCIATO A SVOLGERE LA SUA MANSIONE ED IL SUO TURNO DI LAVORO DAVANTI AD UNA TRANSENNA DA SOLO, PER LA CHIUSURA DEL TRAFFICO VEICOLARE.
Piena solidarietà alla famiglia del collega appartenente alla Polizia municipale di Catania ed agli appartenenti al Corpo, vittima di un gravissimo atto di violenza mentre era intento a chiudere il traffico veicolare, in servizio in Via del Rotolo a Catania. Impegnato inspiegabilmente da solo davanti ad una transenna, per la chiusura del traffico veicolare in una arteria cittadina, è stato preso di mira da un gruppo di feroci delinquenti, che lo hanno massacrato a colpi casco, lasciandolo in fin di vita.
Lettera aperta al Ministro Minniti - 04.08.2017
Illustre On. Ministro, Marco Minniti
non sarà certamente sfuggito alla Sua attenzione ciò che in questi giorni si sta registrando, senza soluzione di continuità, da nord a sud del Paese. Sembra un bollettino di guerra, in cui si elencano aggressioni di ogni genere a cittadini ed ancor peggio ai tutori della sicurezza urbana. È il segno incontrovertibile di un degrado sociale delle realtà urbane rispetto alle quali la nuova legge 48/2017, che inneggiava ad una vera e propria rivoluzione di sistema, rischia di essere una mera rappresentazione di quegli atti della politica parlata, che ormai disincanta tutti. Ciò che si è omesso di valutare, proprio in quella legge, è il ruolo della Polizia Locale nell’assetto della sicurezza cittadina, considerato che essa è posta in un ruolo subordinato ed ausiliario alle altre forze a tutela della sicurezza. Tutto ciò stride enormemente con la realtà quotidiana, nella quale chi indossa un’uniforme viene spesso aggredito od offeso a prescindere dal fatto che appartenga ad un Corpo delo Stato, ovvero ai Corpi dei Comuni. E qui la contraddizione è notevole in termini di legge, in quanto l’Agente della polizia locale subisce un’ingiustizia, poichè non trova le tutele ed il sostegno nelle stesse norme che invece danno ampie garanzie e respiro agli appartenenti ai Corpi dello Stato, né in altre disposizioni. Aosta, Bari, Firenze, Milano sono città nelle quali in questi giorni si registrano aggressioni ad operatori della polizia locale impegnati a garantire la sicurezza e la convivenza civile nelle città. Il contesto delle realtà urbane, senza alcuna volontà di ghettizzare, appare essere ancora più deteriorato dalla commistione esistente tra il degrado antico delle periferie ed il nuovo, che nella forma e nel sistema supera ormai quei limiti ed occupa anche le aree del centro.
La Polizia Locale non può essere l’anello debole del nostro ordinamento giuridico, nella catena della macchina della giustizia e della sicurezza, da un lato, e dei gangli dei rapporti etici della produzione sociale nel contesto delle relazioni civiche e politiche, dall'altro. Essa non può più essere mantenuta nell'alveo delle restrizioni statutari o della carenza di investimenti in termini di risorse economiche, umane e formative ed essere in tal modo il bersaglio mobile su cui facilmente sparare. Se così deve continuare ad essere, Governo e Parlamento abbiano il coraggio di riposizionare la Polizia Locale e di impegnare i suoi Operatori in compiti amministrativi e localistici al pari di tutti gli altri dipendenti del comparto della Funzione Locale, all'interno del quale i Vigili Urbani sono ascritti privi del riconoscimento di una qualificata differenziazione di ruoli, nonché della specificità e specialità, che invece hanno sul campo. La sicurezza urbana è uno dei temi della campagna elettorale, che nel nostro Paese sembra non avere mai fine. Affinché ci si allontani in modo serio dagli stereotipi delle ricette salvifiche, che renderanno tutti più felici, è necessario adoperarsi, invece, per affrontare con strumenti adeguati le sfide, che una società in trasformazione come la nostra ci impone di sostenere.