AL SIG. PRESIDENTE DEL CONSIGLIO DEI MINISTRI On. Giorgia MELONI
L’avvio della nuova legislatura e l’immediata formazione del Governo, espressione chiara della volontà popolare, ripropone problemi vecchi e nuovi che meritano di essere affrontati con puntualità ed impegno nell’interesse esclusivo degli italiani.
Siamo consapevoli della criticità del momento che la nazione sta atraversando e che ha prodoto e produrrà rifessi sui citadini italiani per ciò che atene la tenuta economica delle famiglie e del tessuto sociale di fronte al caro energia e ad un’infazione che è sempre più in crescita In questo contesto, intriso di grandi temi e di relazioni che richiederanno una visione anche sovranazionale nell’affrontare le questioni atuali, appare quasi secondario ed anche irriverente che si possa richiedere di inserire, tra gli impegni da assumere, quello della riforma della Polizia Locale Italiana, sia perché può sembrare marginale rispeto al calendario dei programmi generali, sia perché, negli anni, la consuetudine degli esecutivi a delegare questa materia al Parlamento non ha fnalizzato il risultato né nei confronti dello Stato né delle aspetative dei diret interessati di questo Comparto.
Per rappresentare le condizioni di non marginalità di un setore, la polizia locale, in costante evoluzione organizzativa e funzionale, giova rammentare il ruolo svolto durante gli anni della pandemia che ha esulato dalla funzione statutaria della stessa, spingendola sempre più ad interagire ed integrare il sistema di sicurezza dello Stato. Ed ancora: si profla, secondo le diretve degli ultimi anni diramate dai Governi, un coinvolgimento sempre più diffuso della stessa in materie di caratere generale che ne fssano i compiti tra quelli pretamente dello Stato ed i cui meccanismi d’azione non si possono far ricadere, strictu sensu, all’interno del semplice ruolo di Polizia amministrativa.
L’ultimo Parlamento ancora una volta si era occupato, come i precedenti, di avviare il percorso della riforma della L.65/86, rivelatosi purtroppo una passerella di interventi disarticolati ed inconcludenti sulle condizioni reali, un coacervo di dissertazioni su norme e pregiudizi di parte verso un tema che il tempo stesso rivela, non va stravolto dall’impianto originario, ma adeguato alle mutate condizioni d’impiego. Ciò andrebbe fato senza sconvolgimenti e/o duplicazioni di competenze con le altre forze di polizia dello Stato ma defnendo in modo precipuo quale debba essere la funzione della Polizia Locale Italiana e sopratuto regolando lo status degli operatori di questo setore atraverso equiparazione di tratamento e tutele rispeto a chi svolge compiti analoghi e che si muove nel contesto delle stesse realtà urbane, sempre più degradate dal punto di vista sociale e della vivibilità generale.
Vogliamo sfatare, senza alcun alibi, un altro luogo comune che è la considerazione sommaria che viene fata sui sindacati in generale e magari su quelli, come il nostro, di categoria, ai quali si sommano spesso, in modo tendenzioso, ulteriori valutazioni negative.
Teniamo ad evidenziare e precisare che siamo elemento di una rappresentatività vera e direta, di chi ogni giorno vive la realtà del luogo di lavoro, si confronta con i lavoratori, con i citadini ed i loro bisogni e che naturalmente vuole contribuire a rendere questo nostro Paese moderno e competitivo per le sfde che lo atendono.
Non abbiamo necessità e volontà di esercitare manifestazioni di potere da rendite di posizione per contratare bisogni e atenzioni sui lavoratori perché siamo dell’idea che sia obbligo liberare il sindacato da tute quelle forme di sovrastruture che nel tempo ne hanno incrostato valore, riferimento ed azione.
Siamo pronti per questo ad esercitare la nostra azione di interlocuzione fatva con le Istituzioni in modo chiaro, senza retaggio di interessi privati da tutelare e senza alcun alone di pregiudizio ideologico.
Sig. Presidente, vi sono alcune delle necessità sopra richiamate che atengono alla Polizia Locale Italiana che potrebbero trovare idonee e spedite soluzioni atraverso la modifca, nel senso dell’adeguamento, di alcuni articoli della L. 65/86 che disciplina la materia, che ne superino la vetustà legislativa e le discriminazioni atuali sopra richiamate.
In defnitiva la necessità di individuare, senza stravolgimenti istituzionali intrisi di enfasi riformatrice o commistioni di ruoli con le altre Forze dell’Ordine, nella Polizia Locale Italiana quella Forza di Polizia ad ordinamento locale e sulla stessa investire in modernità ed adeguatezza per rendere tale funzione sempre più congrua ai bisogni della Nazione.
Riteniamo per questo di essere voce libera e, restando a disposizione per ogni utile e profcuo confronto, porgiamo distinti saluti.
Roma, 07 Novembre 2022
Il Segretario Nazionale
Giuseppe Gemellaro