Con grande consapevolezza non siamo tra coloro che oggi esultano per la sottoscrizione, avvenuta il 04 agosto, dell’ipotesi di rinnovo del CCNL Funzioni Locali 2019/2021. Non lo siamo per tutta una serie di considerazioni che in sintesi cercheremo di rappresentare...
- Firmare un contratto retroattivo, scaduto il 31 dicembre 2021, lascia trasparire loscarso livello di interlocuzione tra Governo e Parti Sociali che dovrebbero avere a cura, ognuno per parte propria, gli interessi dei lavoratori, che sono anche cittadini di questo Paese;
- Di per sé tale strumento è stato calato dall’alto, perché se è vero che rispecchia i contenuti del Contratto Funzioni Centrali, è anche vero che in quel caso il Datore di lavoro è lo stesso Stato e non dovranno essere quindi i vari Enti, già in difficoltà finanziarie, a sobbarcarsi ulteriori oneri che emergeranno nella contrattazione di II° livello, ben diversa dalle rappresentazioni di principio ed entusiastiche che se ne fanno nelle enunciazioni generali;
- Lo scorrimento della tabella degli incrementi contrattuali porta alla sensazione netta che chi “contratta”evidentemente non va a fare la spesa e non si rende conto che i salari,giàfalcidiatinegliultimianni,nonavrannoalcunrecuperodelpotere d’acquisto,se a fronte di un’inflazione dichiarata del 8% gli incrementi saranno solo del 4,8%;
- Valorizzazione professionale e riconoscimento del merito tanto strombazzati: ma si sono accorti gli addetti ai lavori, dei problemi che investono strutturalmente gli Enti a partire dall’età media e dai vuoti sempre profondi delle dotazioni organiche? Di quale valorizzazione professionale si straparla? Di quale sviluppo di carriera per soggetti prossimi alla pensione? E dovrà ancora essere questo il modello di contrattazione a connotazione prettamente privatistica ed aziendalistica, da cui sono emersi nettamente i pesanti limiti e le evidenti contraddizioni, che dovrà regolare il funzionamento dell’apparatopubblico?
Queste sono alcune considerazioni di carattere generale che non coincidono con le tesi di chi pensa di aver raggiunto risultati stratosferici con il modellodell’”abbiamo ottenuto tutto ciò che era possibile ottenere...”.
Una particolare attenzione riteniamo di doverla rivolgere alla“Sezione Polizia Locale”che oggi, piuttosto che essere indirizzata verso l’individuazione di un modello di contrattazione separata, si trova a dover condividere le posizioni di“specialità” con altre sezioni che sono state introdotte, area educativa, ordinisti...il tutto con il precipuo risultato di annientarne quel ruolo di specificità di fatto all’interno del comparto precludendone ogni forma di differenziazione.
Non saràl’aumento dell’indennità di servizio esterno (fino a 15 euro) per le ragioni anzidette, né le progressioni inglobate in regole condivise con gli altri dipendenti che negano il riconoscimento reale di unaprofessionalità diversa e specifica, né l’aumento, ridicolo, dell’indennità di vigilanza che doveva costituire la vera battaglia, così come abbiamo sostenuto noi qualche mese fa, alla chiusura, prevedibile, dell’ennesimo iter di riforma della 65/86, che inducesse alla equiparazione
dello status degli operatori delle altre forze di polizia a dare valore ai contenuti di questo Contratto.
Siamo ancora più convinti, a fronte delle varie dichiarazioni rese nel tempo da chi oggi “rappresenta i lavoratori”,sulla necessità di costituire un vero e proprio movimento di protesta e rivendicazione e non solo di ragionare con le controparti, Governo sui Contratti e Parlamento sulla Legge, per ottimizzare i deludenti risultati che, come si può constatare, sono sotto gli occhi di tutti. Non può certamente bastare ai lavoratori ed alla Categoria la sottoscrizione di un’ipotesi di
contratto, in gravissimo ritardo, giustificandola come atto di sensibilità alle aspettative generali ed alla necessità di corrispondere gli arretrati. I contratti devono affrontare più che mai questioni che sono ineludibili ancor più per i lavoratori della Polizia Locale.
Può bastare tutto questo? Qualcuno pensa ancora che la Categoria si possa accontentare dellebriciole e fermarsi?
Noi continueremo a far emergere comportamenti e discrasie di questo sistema,soprattutto analizzando le tante incongruenze che si rendono manifeste, per sollecitare una presa di coscienza dei lavoratori ed imboccare percorsi di libertà e di lotta.
Roma lì, 06 agosto 2022
f.to Il Segretario Nazionale
Giuseppe Gemellaro