Non è più il momento di spendere soltanto parole e buoni propositi. Ormai è tempo di fatti. Ecco perché noi ci saremo e ci ritroveremo tutti a Palermo il prossimo 30 giugnocon tutti i lavoratori “precari” della Sicilia. Ci ritroveremo sotto un unico vessillo, perchè noi ci siamo sempre stati accanto e con i precari siciliani, e non soltanto a parole. Ci siamo sempre occupati di precariato, ce ne occupiamo e ce ne occuperemo sempre perchè ci sentiamo vicini a loro, anzi loro sono noi e noi siamo loro. Basta con questa incertezza, con la graticola alimentata ad arte, per abietti motivi elettorali e propagandistici, con un fuoco acceso ed ormai incontrollato edincontrollabile che rischia di incendiare e bruciare il nostro domani, il futuro dei nostri “precari” siciliani, delle loro famiglie, la loro dignità.
Consapevoli e fiduciosi della massiccia e convinta partecipazione di tutti, Lavoratori, Sindacati, Sindaci e Comuni alla manifestazione di Palermo, auspichiamo che l'interesse verso questi lavoratori e la loro vicenda non venga meno il giorno dopo, dopo le passerelle di rito e le foto ricordo per il “io c'ero, noi c'eravamo”, dei grandi proclami che finiranno per togliere palcoscenico e visibilità agli unici veri protagonisti di ciò: i lavoratori precari “storici” della Sicilia, le vere vittime del perpetrato e reiterato abuso di Stato e Regione Sicilia.
Per questo chiediamo all'ANCI, ai Sindaci, ai Comuni ed a quei Sindacati che in questi anni sono stati soltanto assenti o passivi spettatori di quanto si consumava in danno di tanti onesti lavoratori, un forte e coerente impegno per la soluzione definitiva della vicenda, e di non rendersi complici della paventata “macelleria sociale” delle
stabilizzazioni ridotte e selettive, monche o, peggio ancora, di una Agenzia che sarebbe un rimedio peggiore del male che dovrebbe curare e guarire.
Signori Sindaci, in uno scatto di orgoglio tutto siciliano affrancatevi dal ricatto di Roma, dal canto ammaliatore e letale dei “500 milioni e passa”, messi lì, guarda caso soltanto adesso, e che sanno soltanto di un boccone dato per la fedeltà dimostrata e che dimostrerete verso il padrone Stato o la padroncina Regione Sicilia.
Siate protagonisti insieme ai vostri lavoratori “precari” del loro futuro, del futuro dei Comuni che amministrate, delle loro famiglie, dei figli di Sicilia. Avrete reso un grande
servizio ma, soprattutto, avrete dimostrato buon governo, senso di responsabilità e della realtà e grande sensibilità sociale.
Caltagirone 24/06/2016
Il Segretario Regionale
Massimo Mastrosimone