Lettera aperta al Ministro Minniti - 04.08.2017
Illustre On. Ministro, Marco Minniti
non sarà certamente sfuggito alla Sua attenzione ciò che in questi giorni si sta registrando, senza soluzione di continuità, da nord a sud del Paese. Sembra un bollettino di guerra, in cui si elencano aggressioni di ogni genere a cittadini ed ancor peggio ai tutori della sicurezza urbana. È il segno incontrovertibile di un degrado sociale delle realtà urbane rispetto alle quali la nuova legge 48/2017, che inneggiava ad una vera e propria rivoluzione di sistema, rischia di essere una mera rappresentazione di quegli atti della politica parlata, che ormai disincanta tutti. Ciò che si è omesso di valutare, proprio in quella legge, è il ruolo della Polizia Locale nell’assetto della sicurezza cittadina, considerato che essa è posta in un ruolo subordinato ed ausiliario alle altre forze a tutela della sicurezza. Tutto ciò stride enormemente con la realtà quotidiana, nella quale chi indossa un’uniforme viene spesso aggredito od offeso a prescindere dal fatto che appartenga ad un Corpo delo Stato, ovvero ai Corpi dei Comuni. E qui la contraddizione è notevole in termini di legge, in quanto l’Agente della polizia locale subisce un’ingiustizia, poichè non trova le tutele ed il sostegno nelle stesse norme che invece danno ampie garanzie e respiro agli appartenenti ai Corpi dello Stato, né in altre disposizioni. Aosta, Bari, Firenze, Milano sono città nelle quali in questi giorni si registrano aggressioni ad operatori della polizia locale impegnati a garantire la sicurezza e la convivenza civile nelle città. Il contesto delle realtà urbane, senza alcuna volontà di ghettizzare, appare essere ancora più deteriorato dalla commistione esistente tra il degrado antico delle periferie ed il nuovo, che nella forma e nel sistema supera ormai quei limiti ed occupa anche le aree del centro.
La Polizia Locale non può essere l’anello debole del nostro ordinamento giuridico, nella catena della macchina della giustizia e della sicurezza, da un lato, e dei gangli dei rapporti etici della produzione sociale nel contesto delle relazioni civiche e politiche, dall'altro. Essa non può più essere mantenuta nell'alveo delle restrizioni statutari o della carenza di investimenti in termini di risorse economiche, umane e formative ed essere in tal modo il bersaglio mobile su cui facilmente sparare. Se così deve continuare ad essere, Governo e Parlamento abbiano il coraggio di riposizionare la Polizia Locale e di impegnare i suoi Operatori in compiti amministrativi e localistici al pari di tutti gli altri dipendenti del comparto della Funzione Locale, all'interno del quale i Vigili Urbani sono ascritti privi del riconoscimento di una qualificata differenziazione di ruoli, nonché della specificità e specialità, che invece hanno sul campo. La sicurezza urbana è uno dei temi della campagna elettorale, che nel nostro Paese sembra non avere mai fine. Affinché ci si allontani in modo serio dagli stereotipi delle ricette salvifiche, che renderanno tutti più felici, è necessario adoperarsi, invece, per affrontare con strumenti adeguati le sfide, che una società in trasformazione come la nostra ci impone di sostenere.
Le oo.ss. della Polizia di Stato e della Polizia Locale giorno 17 Luglio hanno manifestato davanti alla Prefettura di Torino, per chiedere lo sgombero dei campi Rom di via Germagnano altamente inquinati, a tutela della salute pubblica. -
Foto della Manifestazione
Servizio video su TGR Piemonte del 17.07.2017
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VOGLIAMO + S I C U R E Z Z A
LUNEDI 17 LUGLIO 2017 ALLE ORE 16,00 DAVANTI LA PREFETTURA DI TORINO, DURANTE IL CONSIGLIO COMUNALE, LE RAPPRESENTANZE DELLE FORZE DELL’ORDINE
VOGLIONO
CHE LA SINDACA PROVVEDA A SGOMBRARE SUBITO I CAMPI NOMADI
(RICETTACOLO DI ATTIVITA’ ILLEGALI)
CON PRIORITA’ ASSOLUTA
LO SGOMBERO DI QUELLO DI VIA GERMAGNANO, DOVE TERRA, ACQUA E FUMI ALTAMENTE TOSSICI, METTONO A REPENTAGLIO LA SALUTE DEI CITTADINI E DEGLI OPERATORI DELLE FORZE DELL’ORDINE, COSTRETTI A LAVORARE IN UN’AREA DICHIARATA “DISASTRO AMBIENTALE”.
NON VOGLIONO
CHE I METALLI PESANTI RISCONTRATI (manganese, litio, stagno, piombo, cromo, tallio) COLPISCANO INESORABILMENTE LA LORO SALUTE.
NON VOGLIONO CHE
L’INERZIA POLITICA DEGLI AMMINISTRATORI LOCALI SUONI COME UNA CONDANNA ALLA SALUTE DEI CITTADINI E DELLE FORZE DELL’ORDINE
VOGLIONO CHE
I RESPONSABILI DI QUESTO AVVELENAMENTO VENGANO PERSEGUITI E CONDANNATI.
VOGLIONO
CHE IL PATTO PER LA SICUREZZA PRESENTATO DAI SINDACATI, DIVENTI UN CONCRETO PROGETTO PER LA CITTA’ DI TORINO.
SIULP SAP SIAP OSAPP SULPL SILPOL CONAPO FNS CISL
Dalla segreteria aziendale Silpol di Torino riceviamo la "Lettera aperta al Ministro Minniti"
in merito alle recenti dichiarazioni del Ministro, dopo i fatti di piazza San Carlo, ed al modello organizzativo in materia di sicurezza e ordine pubblico indicato dal capo della PolStato nella circolare n.555/OP/0001991/2017/1, nel quale si vogliono ricomprendere le azioni della Polizia Locale.
"Il Decreto Minniti é legge dello Stato. La città é sicura e la polizia locale é contenta e gabbata."
La legge Minniti non è una legge di sinistra, né di destra, solleticando le paure del cosiddetto elettorato medio, essa si risolve in una legge pericolosamente reazionaria, antica come la disuguaglianza, moderna come la crescente ingiustizia. La nuova legge, lungi dal rappresentare il cavallo di Troia, il buon inizio delle magnifiche sorti e progressive del riscatto della polizia locale e dei suoi appartenenti, rappresenterà la pietra tombale delle sacrosante rivendicazioni. leggi tutto ...
Torino: il SILPoL oppone la sua azione intraprendendo senza timore una battaglia difficile, ma importante e necessaria.
Il Silpol/Piemonte scende in campo per difendere il territorio e salvaguardare i luoghi di lavoro ed onora un dovere primario del sindacato per la categoria, perchè da ciò oggi deriva la "rivolta" contro il sistema delle reticenze e delle approssimazioni.
Il SILPoL quindi in prima linea nella lotta per la tutela degli operatori della Polizia Locale, che continua dopo la denuncia della grave situazione di inquinamento dei campi Rom, a sostegno dei colleghi del nucleo nomadi di Torino in servizio in quei siti.
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RIFORMA DELLA POLIZIA LOCALE
RIFORMA DELLA POLIZIA LOCALE: una piattaforma di lotta per indurre la politica a recepire le nostre proposte, per una Polizia Locale sottoposta al contratto di diritto pubblico e ad un nuovo ordinamento, che le riconoscano, per diritto e norma, l'equiparazione alle Forze di polizia dello Stato, nel contesto di specifiche competenze:
- contratto pubblico e separato nel nuovo comparto "Funzioni Locali"
- inserimento nella legge 121/1981, quale Forza di polizia ad ordinamento locale
- superamento dei limiti spazio-temporali delle qualifiche di p.g. e p.s.
- porto pistola sul territorio nazionale
- perequazione assistenziale, previdenziale e pensionistica agli assetti delle polizia statali, equo indennizzo
- riordino delle figure e dei profili e progressione di carriera
- divieto di incarichi di dirigente e/o comandante a soggetti non appartenenti alla Polizia Locale
- percorsi formativi di crescita professionale e di valorizzazione dell'esperienza tramite scuole, università o accademie pubbliche o soggette alla vigilanza ed al controllo pubblico.
Questi, sono solo alcuni punti dai quali partire per una discussione ed un confronto proficui.
Nello Russo
Segretario Nazionale SILPoL
La posizione del SILPoL a proposito del decreto legge sulla sicurezza e il decoro urbano spiegata al Presidente dell'ANCI.
Russo Sebastiano
Segretario Nazionale
Egr. Presidente A.N.C.I.
dott. Antonio DECARO
Le scrivo per rappresentarle la nostra posizione in merito al Decreto Sicurezza, di recente emanazione, a fronte delle immediate dichiarazioni di soddisfazione di alcuni suoi colleghi e membri dell'Anci. La necessità di fare chiarezza sulle modalità e sul sistema da adottare, per tutelare le città, è talmente inoppugnabile che non è più tempo di fare propaganda e di assumere invece una posizione chiara, determinata e netta sul ruolo futuro dei Comuni e della Polizia da essi dipendente. Secondo il Governo nazionale, col nuovo decreto legge sulla sicurezza urbana verranno contrastati la prostituzione, lo spaccio degli stupefacenti, l'abuso di vendita di alcolici e superalcolici, il degrado urbano - chi sporca, chi imbratta, chi occupa abusivamente il suolo pubblico - i parcheggiatori abusivi ed altre cose. Quale sarà il ruolo del sindaco, quale potere potrà esercitare concretamente, con quali mezzi, uomini e infrastrutture potrà intervenire e quali investimenti reali potrà operare, per rendere efficace l'azione di polizia nel territorio, quanto sostegno riceveranno gli organi locali da quelli statali, quale sinergia renderà possibile l'attività di contrasto dei fenomeni sociali di micro illegalità?
Cosa dovrà aspettarsi il cittadino da questo nuovo decreto?
Rinnovo dei contratti di lavoro dei dipendenti pubblici, accordo governo – triplice sindacale del 30/11/2016. Di fronte a tanta umiliazione, indignarsi è inutile.
Dopo i pugni in faccia, un altro pugno è stato sferrato stavolta allo stomaco da parte del governo nazionale ancora una volta con la compiacenza della triplice sindacale. A renderlo più pesante è l'esclusivo ed insostenibile atteggiamento autocelebrativo di certi sindacati, dei quali la "condizione di autonomia" è diventata la misura della loro presunzione e della loro incapacità nel trattare le problematiche contrattuali, ma anche della miseria intellettuale dell'analisi finale fatta di proclami e di rassicurazioni che presto tutto accadrà. La batosta del boicottaggio dell'equo indennizzo, non riconosciuto alla polizia locale, e l'intesa sul nuovo c.c.n.l. stanno alla categoria come il cacciatore sta alla preda; è a questo punto che la polizia locale deve rivelare di avere un carattere certo e forte, per reagire ed opporre tutta la resistenza possibile. Diversamente avremo tutti fatto un buco nell'aria, attraverso cui vedremo dissolversi anche la più piccola delle speranze.
Si tratta di un accordo su una mera dichiarazione di intenti. Il nodo vero deve essere ancora sciolto mediante l'impegno finanziario reale nel documento di programmazione finanziaria, leggasi bilancio di previsione 2017. Successivamente si potrà avviare la procedura negoziale per i rinnovi (se mai ci saranno) dei contratti dei lavoratori dei quattro nuovi comparti. Il documento va letto con attenzione, per leggere tra le righe l'insolenza del governo e la condiscendenza della centrale sindacale.
Lettera aperta del segretario nazionale al sindaco di Milano sulla problematica della sicurezza in città.
Egr. signor Sindaco, le scrivo dopo avere letto delle sue dichiarazioni rese pubblicamente sulla delicatissima questione della sicurezza a Milano. É un dato incontrovertibile ciò a cui assistiamo quotidianamente in ogni Comune d'Italia, laddove il grado di criticità dell'incolumità dei cittadini e della tutela del quieto ed ordinato vivere ha raggiunto oramai un punto talmente elevato, che non servono più soltanto soluzioni politiche, ma in aggiunta interventi di tipo economico e sociale.
PER UNA NUOVA STRATEGIA DI LOTTA SINDACALE
CONTRATTO NAZIONALE - EQUO INDENNIZZO - ATTIVITÀ USURANTI - RIFORMA DELLE LEGGE QUADRO E TANTI MOTIVI ANCORA PER UNA PROPAGANDA DI GOVERNO OVVIAMENTE SENZA RISULTATI TANGIBILI
Mentre il Governo nazionale rema contro la nostra categoria, noi registriamo il silenzio della triplice e di sedicenti confederazioni autonome, che si intestano vittorie inesistenti e conquiste fantasiose. A tutto questo si aggiunge l'opera disgregatrice di numerose associazioni e gruppuscoli vari di Vigili Urbani, usi a denigrare
l'attività di quanti invece quotidianamente lottano con coraggio, mettendoci la passione e la faccia anche a rischio della propria serenità personale, oltre che professionale.
Ecco perché gli uomini e le donne del SILPoL - con le loro riflessioni e la loro azione di contrasto all'illegittimità di certi atti amministrativi ed alla illiceità di alcuni comportamenti riscontrabili nei territori in danno alla Polizia Municipale - spingendosi sul territorio oltre ogni convenzione mandano forti segnali di combattività e di
resistenza sul difficile terreno del confronto coi sindaci e col governo nazionale. In tal modo il SILPoL mette in luce la gravità della nuova condizione di disagio e di sofferenza della Polizia Municipale ed alza i toni della protesta, muovendosi con grande realismo "fuori dai cori e dagli opportunismi", operando nelle località su una
piattaforma di rivendicazioni possibili.
NON SCAMBIAMO IL DDL SICUREZZA CON IL PROGETTO DI RIFORMA DELLA POLIZIA LOCALE. SEMMAI SARA' VERO IL CONTRARIO. NON LASCIAMOCI ILLUDERE DAI DDL SULLA POLIZIA LOCALE DI STRETTO STAMPO PROPAGANDISTICO.
Il SILPoL lotta da sempre per una Polizia Municipale non soggetta alla contrattazione privatistica e che, di conseguenza, sia ricondotta nell'alveo del diritto pubblico, affinchè il suo rapporto di lavoro sia regolato da un contratto di categoria e separato, seppur nell'ambito del comparto AA.LL., affinchè abbia un nuovo ordinamento, che disciplini le funzioni, le competenze ed i compiti adeguando il suo status giuridico all'impianto normativo ed economico generale delle forze di polizia dello Stato. Lotta per far sì che il lavoro della P.M. sia ricompreso tra quelli usuranti, che le venga restituito il riconoscimento della causa di servizio e l'equo indennizzo, che sia dotata delle risorse e degli strumenti utili al perseguimento degli obiettivi istituzionali, tra questi la tutela della sicurezza urbana, che le venga riconosciuta la specificità del profilo e del ruolo svolto nella società contemporanea alla luce del crescente impegno professionale, al quale essa è costantemente chiamata dallo Stato e dai Sindaci, nonchè dei maggiori sacrifici economici, ai quali viene sottoposta a cuasa dei frequenti tagli ai fondi ex art.17 del ccnl 1998/2001. Il SILPoL reclama a gran voce il diritto della Polizia Municipale ad avere tutte le opportune tutele e garanzie di rango costituzionale, in materia civilistica, amministrativa e del lavoro, poichè, piaccia o no, essa è una istituzione degli enti locali, i Comuni, divenuti attori a pieno titolo della vita economica e sociale dell'Italia.